Alla fine ho deciso di accettare.
Dopo aver sbrigato le varie faccende del mese ingarbugliato di luglio, tra cui le pratiche con Ruud per il contratto di locazione del capannone, ci ho messo oltre una settimana per valutare la proposta di Ray e capire come eventualmente impostare il lavoro.
Giovedì scorso, l’8 agosto, lo chiamo, e gli comunico che accetto la commissione.
Ne è felice e chiede di vederci, per parlare dei dettagli e concordare le condizioni dell’accordo.
Gli dico che non ce n’è bisogno, possiamo fare tutto a distanza, ma lui insiste, vuole che parliamo da vicino, anche per rivederci e stare un po’ insieme. Sarebbe venuto lui ad Ischia.
Come ho accennato in precedenza, Ray è un ingegnere plurispecializzato e al contempo un imprenditore abile e dinamico.
È stata la sua passione per l’ingegneria e l’innovazione tecnologica a farlo diventare anche un grande imprenditore.
Ha iniziato a fare piccole operazioni commerciali ed investimenti quando, appena ventenne e non ancora laureato, si è reso conto che il modo migliore per sviluppare le sue idee in totale autonomia, a modo suo, senza dover chiedere il permesso a nessuno e senza intromissioni esterne, sarebbe stato l’autofinanziamento.
Da lì in poi non ha più smesso di farlo, attivando un circolo virtuoso.
Le attività commerciali gli hanno portato fondi per finanziare le sue ricerche, queste sono diventate nuovi prodotti e servizi, che hanno portato a nuovi investimenti, e via così. Tante fatiche e difficoltà, ma anche tante soddisfazioni.
In circa vent’anni ha messo in piedi un impero economico e industriale, partendo dagli Stati Uniti ed espandendosi in tutto il globo, con quella che oramai è una holding dalle numerose aziende e partecipate: Hedebel.
Una delle aziende, tra le prime fondate per autofinanziarsi, è l’Every Rental.
L’idea iniziale era quella di creare un’attività che noleggiasse qualunque cosa in qualunque luogo ce ne fosse bisogno.
Ad oggi è arrivata ad occuparsi del noleggio di immobili e mezzi di trasporto per ogni genere di utilizzo, di aria, terra e mare; ed è arrivata a farlo in tutto il globo, con investimenti già avviati in concessioni e infrastrutture per allargarsi anche fuori dalla Terra, nello spazio, nuovo orizzonte industriale e commerciale di tanti settori.
Sebbene l’abbia fondata come una delle attività per finanziarsi, c’è stato anche un altro utile risvolto.
Ovunque si trovi, ha sempre modo di muoversi tempestivamente e a suo piacimento in giro per il pianeta, a qualunque ora.
Così, quando durante la telefonata gli chiedo quando avrebbe preferito venire, in modo da organizzarmi per andare a prenderlo al porto – come molte volte faccio quando ho ospiti dalla terraferma – lui mi dice di non incaricarmene, si sarebbe mosso autonomamente.
Mi chiede solo l’indirizzo di casa, se ho posto per parcheggiare un’altra automobile e se sarebbe potuto venire il prima possibile, tipo il giorno dopo. Gli dico di sì, spazio in abbondanza per altre automobili, essendomi appena trasferito in un capannone con molta terra attorno; e sì, sarebbe potuto venire il giorno dopo.
Venerdì 9 era già volato qui dal Mar Arabico, al largo di Mumbai, dove era in vacanza sul suo yatch.
Dallo yatch a Mumbai in elicottero, da Mumbai a Napoli in aereo, e da lì un altro elicottero lo porta fino all’Eliporto di Casamicciola, dove alcuni operatori del centro Every Rental di Napoli gli fanno trovare un’automobile.
Mi bussa, battendo ad una delle porte del capannone, quella fronte panorama sul paese, che è anche la prima che si vede arrivando in auto.
Non ho ancora stabilito un ingresso principale e non ho campanelli funzionanti. Ci vorrà tempo per sistemare queste cose.
Vado ad aprire, e me lo trovo davanti, pimpante e sorridente, con alle sue spalle l’auto. Non c’era nessun altro, aveva guidato lui.
Saluti, abbracci e lo faccio accomodare.
Appena entra si guarda intorno, perdendosi con lo sguardo in altezza. Resta abbastanza stupito del posto in cui ho deciso di vivere.
Incuriosito, mi chiede spiegazioni. Gli do quelle che ho dato anche a Ruud in fase di contrattazione. Se le fa bastare, ma vorrebbe sapere di più. Sente che c’è dell’altro, è evidente dall’espressione interrogativa con cui annuisce.
Il fatto è che non so cosa aggiungere. Nemmeno io so tutto. Non lo so mai.
Gli faccio presente che, se vuole, può restare, anche se la casa è pressappoco spettrale e non è per niente pronta ad ospitare qualcuno, oltre il sottoscritto.
Ho solo un letto matrimoniale, in cui avremmo dovuto dormire insieme. Il bagno è funzionale, ma molto minimale al momento. E la zona pranzo pure è alla buona, con giusto cucina, frigorifero, microonde e un tavolo con quattro sedie.
Mi aspettavo che mi dicesse di no, di avere un hotel sull’isola in cui andare a soggiornare, tra gli svariati immobili che ha sparsi per il mondo. E in effetti sì, ne ha uno. Ma, con mia grande sorpresa, accetta l’invito.
Così prende la borsa dall’automobile e si stabilisce da me. Ha l’aria di chi è interessato alla situazione e vuole osservarla da vicino.
Stando in questo modo le cose, decido di prendermi anche io qualche giorno di pausa dal lavoro, per passare del tempo con lui, con cui comunque avremmo dovuto parlare anche di quello.
Venerdì arriva che è pomeriggio, e passiamo il resto della giornata a casa.
Lo faccio sistemare e ambientare fino a sera, quando per cena cuciniamo una semplice pennetta con pomodorini freschi e basilico di stagione. Mi sono ritrovato qualche pianta di entrambe le cose in una zona del terreno.
Durante tutto il tempo chiacchieriamo della qualunque: il suo viaggio per arrivare qui, la mia nuova casa, il lavoro, il tempo e l’estate ad Ischia, finché, a notte inoltrata, verso le tre, dopo una sigaretta e un bourbon, ci mettiamo a letto.
Sabato ci alziamo con calma e facciamo colazione.
Poi, in tutta scioltezza, concordiamo che la giornata è troppo luminosa e invitante per non andare a mare.
Indossiamo il costume, borsa in spalla, e andiamo a prendere un po’ di sole e a fare un tuffo nella selvaggia Spiaggia di Cava dell’Isola.
Saliamo da lì prima del tramonto e ci dirigiamo verso un bar della zona, all’aperto e sempre sul mare, per un aperitivo.
È qui che cominciamo ad intavolare l’accordo circa la commissione.